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Quando avevo diciassette anni o, anzi, ancora prima, quando ne avevo solamente dodici, ed ero apprendista, mi sono appassionato al lavoro degli artigiani e ai loro attrezzi; ecco perché a quell’età ho iniziato la raccolta qui esibita. Quegli attrezzi tracciano la storia del lavoro di tante generazioni, non solo in seno alla mia famiglia, ma a quella di tantissimi artigiani della Valsesia che, con la loro operosità, hanno abbellito i nostri paesi. Gli artigiani della valle tuttavia si sono spinti ben oltre i confini locali, portando abilità e intraprendenza aldilà delle Alpi.

Ci rivolgiamo ad essi e alla loro memoria con riverenza perché, magistralmente dotati di abilità tecniche eccezionali, si distinguevano per la loro umiltà: alla fine si sono rivelati dei provetti artisti. In terra straniera si sono sempre sentiti uniti da fraterna solidarietà aiutandosi reciprocamente. Tra gli oggetti esposti si trovano strumenti, attrezzi, arredi e dipinti, anche di modesto valore artistico, ma tutti egualmente preziosi come testimonianze storiche della vita dei valsesiani in patria e all’estero..

La fattura e la provenienza degli oggetti esposti sono svariate: illustrano bene il modo di vita dei valligiani, soprattutto nel corso dell’Ottocento. Ritratti e fotografie illustrano un mondo ora scomparso e con noi osserviamo con interesse, stupore e, per chi è di discendenza valsesiana, anche con commozione.

Non mancano le documentazioni sulla dedizione e sulla generosità delle donne che, rimaste nei paesi di origine, sostenevano moralmente i loro uomini all’estero. Ci si augura che il visitatore colga il pregio di questi reperti come rivelatori dell’operosità dei nostri antenati e del valore documentario che essi posseggono sia come oggetti d’arte che di memoria storica, arte e storia che essi hanno costruito con tenacia, ingegnosità e tanti sacrifici.

Silvano Demarchi